Il punto della situazione dopo il parere sollecitato dall'ANAC

Sollecitato, su richiesta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, a pronunciarsi in sede consultiva su alcuni profili di sospetta dissonanza tra la normativa del Codice dei contratti pubblici e la disciplina del Codice del terzo settore, il Consiglio di Stato ha reso il parere n. 2052 del 20 agosto 2018. La questione è incentrata sulla individuazione della normativa applicabile agli affidamenti di servizi sociali, alla luce delle disposizioni del d.lgs. n. 50 del 2016, come modificato dal d.lgs. n. 56 del 2017, e del d.lgs. n. 117 del 2017, per una serie di dubbi interpretativi manifestati da vari stakeholder e dal Ministero del Lavoro proprio in ordine alla disciplina dell’affidamento dei suddetti servizi. Nello specifico, il pomo della discordia riguarda il presunto e paventato disallineamento tra i due citati impianti normativi, con conseguente esonero dall’ambito applicativo del Codice dei contratti pubblici «di ampi settori di attività affidati agli organismi del terzo settore». L’acquisizione del parere è stata ritenuta opportunamente propedeutica ad un prossimo intervento chiarificatore della stessa Autorità Nazionale Anticorruzione in occasione dell’aggiornamento della delibera n. 32 del 2016, recante “Linee guida per l’affidamento di servizi ad enti del terzo settore ed alle cooperative sociali”.

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